Campagna Internazionale
Zeroconfini Onlus di sensibilizzazione
sulla violazione dei diritti umani e
delle libertà fondamentali delle donne
La violenza di genere si declina in:
- violenza fisica
(maltrattamenti, lesioni, omicidio) - sessuale
(molestie, stupri, sfruttamento) - economica
(negazione dell’accesso alle risorse economiche della famiglia, anche se prodotte dalla donna) - psicologica
(violazione del sé)

Zeroconfini Onlus esprime apprezzamento per la tanto attesa ratifica della Convenzione di Istanbul impegnandosi a promuovere iniziative di sensibilizzazione e di divulgazione delle raccomandazioni degli organismi internazionali al fine di pervenire ad una compiuta e sistemica tutela contro la violenza di genere.
La Convenzione di Istanbul riconosce che:
la violenza contro le donne è una manifestazione dei rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi, che hanno portato alla dominazione sulle donne e alla discriminazione nei loro confronti da parte degli uomini e impedito la loro piena emancipazione;
la violenza contro le donne ha natura strutturale, in quanto basata sul genere, e che la violenza contro le donne è uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali le donne sono costrette in una posizione subordinata rispetto agli uomini;
le donne e le ragazze sono maggiormente esposte al rischio di subire violenza di genere rispetto agli uomini”;
la violenza domestica colpisce le donne in modo sproporzionato e che anche gli uomini possono essere vittime di violenza domestica”;
i bambini sono vittime di violenza domestica anche in quanto testimoni di violenze all’interno della famiglia;
Con l’art. 3 della Convenzione di Instanbul “violenza nei confronti delle donne” si intende:
designare una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata;
l’espressione “violenza domestica” designa tutti gli atti di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all’interno della famiglia o del nucleo familiare o tra attuali o precedenti coniugi o partner, indipendentemente dal fatto che l’autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima;
Zeroconfini Onlus auspica che lo Stato Italiano:
accolga le raccomandazioni degli organismi internazionali e non si limiti a inasprire le pene per gli autori di violenze contro le donne, ma incida sulle cause del fenomeno, abbracciando gli aspetti preventivi, educativi, sociali e assistenziali, prevedendo, infine, concrete misure di sostegno alle vittime e programmi rivolti agli autori di violenza destinati a modificare comportamenti violenti o di qualsivoglia forma di sopraffazione;
comprenda tra gli obiettivi della formazione scolastica il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, dell’uguaglianza tra uomini e donne e l’educazione, sin dall’età infantile, alla comprensione e al rispetto dell’eguaglianza tra i sessi, nel rispetto della diversità;
promuova la prevenzione e individuazione di violenza di genere, l’uguaglianza tra le donne e gli uomini, i bisogni e diritti delle vittime e prevenga la vittimizzazione secondaria;
promuova l’autonomia e l’emancipazione delle donne, anche economica, come strumenti di contrasto alla discriminazione quale condizione che alimenta e favorisce la violenza di genere e costringe le donne a comportamenti di accettazione, rassegnazione e rinuncia alla loro dignità;
stabilisca il diritto all’assistenza sociale integrata che comprenda servizi di supporto, emergenza, e recupero, nonché, in attuazione dell’art. 57 della Convenzione, preveda l’assistenza legale a carico dello Stato, scegliendo figure di supporto tra le Associazioni Professionali maggiormente rappresentative e specializzate nella tutela di soggetti deboli;
attui l’art. 12 della Convenzione, e quindi “promuova i cambiamenti nei comportamenti socio-culturali delle donne e degli uomini, al fine di eliminare pregiudizi, costumi, tradizioni e qualsiasi altra pratica basata sull’idea dell’inferiorità della donna o su modelli stereotipati dei ruoli delle donne e degli uomini e che cultura, tradizioni e il “cosiddetto “onore” non possano essere in alcun modo utilizzati per giustificare, nessuno degli atti di violenza”;
Antonetta Carrabs
Presidente Zeroconfini Onlus
Maria Micozzi
Le opere sono di Maria Micozzi, l’artista italiana per eccellenza in grado di comunicare, attraverso il tratto e il colore della sua arte, la Bellezza e la pulsione della donna e della madre che conservano ancora, oltre i secoli, tutta l’energia dell’incantamento.
Le sue opere narrano l’antico dialogo con la vita celebrato lungo il filo invisibile che conduce la donna fino alla grande madre, alla madre generatrice, alla vecchia fonte. Sulle tele la costante celebrazione della vita che l’artista concepisce in ogni sua figura femminile, portata alla luce in un processo di amore attraverso il quale la Micozzi si perde nella narrazione, lungo la strada che porta alla ricerca, alla scoperta della forza femminile e della sua potenza in quanto madre. In molte sue creazioni l’artista affronta il tema sulla violenza di genere.
Se lo stupro è una violenza che fa spavento alle vittime è, prima ancora, un atto che trae la sua capacità disgregante dalla paura dell’impotenza che cova nell’aggressore stesso. Quando il senso d’inadeguatezza diventa insopportabile l’io deve sputarlo fuori e allora lo proietta sulla donna desiderata che è sentita colpevole di attentare al potere di controllo del desiderante.
Il linguaggio universale della sua arte racconta la forza di un’artista dall’impronta poetica e filosofica quale è Maria Micozzi.
Visita il sito di Maria Micozzi
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