
Il 500 e il Rinascimento, per L’autunno delle donne
La necessità di ubbidire a valori quali il coraggio, la lealtà e perseguire la propria compiutezza in un percorso che muove alla disciplina morale, uscendo dall’oscurantismo.
La necessità di ubbidire a valori quali il coraggio, la lealtà e perseguire la propria compiutezza in un percorso che muove alla disciplina morale, uscendo dall’oscurantismo.
Una festa di luce che ci accingiamo ad accendere nella Casa delle donne di Sanquirico con le musiche di Domenico da Piacenza (1450), Lorenzo De Medici (1442-1492), Guglielmo Ebreo (1463), con la Ruota del tempo di Wilhelm Heinrich Wackenroder e con le danze Anello, Lauro e Petite Riense.
C’è qualcosa nell’aria che ispira la mente con alti pensieri e passioni, come tutte le cose troppo grandi per la nostra comprensione, e la getta in una sorta di trepidazione al di là di questo muro smisurato che si erge davanti a noi.
L’associazione culturale umanitaria Zeroconfini, in collaborazione con ADA (Associazione Danze Antiche, Milano), si sta adoperando per la realizzazione di un progetto di solidarietà finalizzato alle donne detenute, L’autunno delle donne, tra Medioevo e Rinascimento.
L’associazione culturale umanitaria Zeroconfini, in collaborazione con ADA (Associazione Danze Antiche, Milano), si sta adoperando per la realizzazione di un progetto di solidarietà finalizzato alle donne detenute, L’autunno delle donne, tra Medioevo e Rinascimento. Casa Circondariale di Sanquirico, Monza — a cura di Antonetta Carrabs e Chiara Gelmetti Attività del progetto L’Autunno delle Donne