Progetto PoetiFuoriStrada Monza

La poesia è terapeutica per le persone fragili

Poeti Fuori Strada (Monza) - un progetto Zeroconfini

Alcuni mesi fa, il professor Giuseppe Masera, ex direttore dell’Oncoematologia pediatrica all’ospedale San Gerardo di Monza e la poetessa Antonetta Carrabs, presidente della Casa della Poesia di Monza, hanno dato vita all’iniziativa PoetiFuoristrada Monza.

Un progetto pilota, unico in Italia, che si realizza con la finalità di portare la poesia alle persone fragili. A Monza, quindi, il primo laboratorio-campione supportato dai poeti facilitatori: dai poeti e non poeti, scrittori e volontari selezionati che si impegneranno a beneficio di bambini e giovani adulti affetti da importanti patologie. Il progetto si ispira ai Talleres di poesia di Ernesto Cardenal e sarà attuato in altre città italiane su iniziativa di un Coordinatore/Responsabile locale riconosciuto dal Comitato Direttivo. Potrebbe riassumersi in poche di Ernesto Cardenal: Poesia è ciò che scriviamo come poesia. Poesia è ciò che viviamo come poesia. E’ un modo di agire, di stare al mondo, di convivere con gli altri e con quello che ci sta intorno. E’ aperto a tutti ma, nella prima fase, porrà una speciale attenzione al lavoro con persone, o con gruppi di persone, in situazioni di “fragilità. L’iniziativa ha, quindi, radici lontane. Ci riporta ai primi anni ’80 in Nicaragua. A quei tempi Ernesto Cardenal, prete rivoluzionario, era Ministro della Cultura del governo sandinista; andava affermando che in ciascun essere umano esiste un poeta potenziale in grado di esprimersi senza necessariamente seguire i canoni della poesia tradizionale, ma servendosi del verso libero.

Una poesia obiettiva, narrativa e aneddotica, fatta con gli elementi del mondo reale e con cose concrete. Una poesia lontana dagli accademismi, una poesia impura. Cardenal è stato l’iniziatore e promotore di questa corrente poetica, da lui definita esteriorista. Nel 2006, su invito del prof. Giuseppe Masera Cardenal realizzò dei laboratori di Poesia con i bambini del Centro di Oncologia La Mascota, di Managua. Analoga esperienza, sempre su invito del prof. Masera, responsabile, allora della clinica pediatrica dell’Università Milano-Bicocca, fu replicata da Antonetta Carrabs nell’anno 2009-2010 a Monza presso il reparto di Ematologia pediatrica dell’ospedale San Gerardo di Monza

Antonetta Carrabs, promotrice del laboratorio di Monza insieme ai poeti facilitatori: Iride Enza Funari, Paola Perfetti, Mariangela La Palombara, Paola Venezia, Jacob Panzeri

Il progetto Poeti Fuori Strada si avvale di un Comitato Scientifico che vede la presenza di importanti professionisti sia del mondo culturale, sia scientifico:

Antonella delle Fave

(Medico, specialista in Psicologia Clinica, Professore di Psicologia Generale presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano. Presidente dello European Network of Positive Psychology e della Società Italiana di Psicologia Positiva)

Momcilo Jankovic

(Scrittore – Responsabile dell’Unità Operativa Semplice di Day-Hospital di Ematologia Pediatrica; Responsabile dell’Unità Operativa Semplice di Day Hospital di Pediatria. Dirigente medico Ospedale di Monza

Guido Oldani

(Poeta, Direttore della Collana Argani (Murcia Editori), creatore del Realismo Terminale, Direttore del Festival Internazionale “Traghetti di Poesia” e fondatore del “Tribunale della poesia”. Ha vinto i premi National Talent Gold 2012 – Fondazione Zanetto, Spoleto FestivalArl 2012, Premio alla carriera Acqui Terme 2010.)

Franco Loi

(Poeta, Vincitore del Premio Bonfiglio, del Premio Nonino, del Premio Librex Montale, del Premio Brancati. È stato insignito dalla Provincia di Milano della medaglia d’oro e, dal Comune di Milano, l’Ambrogino d’oro e il “Sigillo Longobardo della Regione Lombardia”. Ha contribuito a numerose riviste e attualmente collabora con Il Sole 24 ore.)

Marcello Cesa Bianchi

(Direttore dell’Istituto di Psicologia della Facoltà Medica e della Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica dell’Università di Milano)

Gianni Tognoni

Direttore del Consorzio Mario Negri Sud. Membro della Commissione Unica del Farmaco (CUF) del Ministero della Sanità. Membro della Sottocommissione Sperimentazione Clinica Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) Segretario generale del Tribunale Permanente Dei Popoli.


Poetifuoristrada è un titolo che esplica una zona di confine, una zona ai margini dell’espressività, in cui ognuno può, attraverso la parola, comunicare e interagire con il mondo. La parola diventa, quindi, uno strumento d’indagine sulle cose e sulle anime. Il verso libero, non legato ai criteri classici della rima e della metrica, favorisce la narrazione: è un atto di libertà profonda. Il metodo coinvolge persone in situazioni di fragilità e di disagio legate a gravi eventi che ognuno può incontrare sul suo cammino di vita: malattie, condizioni di disabilità, giovani carcerati, la fase finale della vita. In situazioni difficili la persona, anche se assistita da familiari ed amici, può sentirsi sola, non solo per problemi di vita pratica, ma piuttosto per la difficoltà a comunicare, speranze, sentimenti, la propria sofferenza emotiva-psichica. E’ importante incontrare chi è disposto ad ascoltare. E i Poeti facilitatori avranno questo compito. Attraverso la parola cercheranno di dotare la poesia e la narrazione di strumenti atti a interpretare e recuperare la realtà, atti a descrivere il mondo. La poesia sarà libera senza i limiti imposti dalla rima o dalla metrica, dalla sintassi o dall’ortografia. I Poeti facilitatori saranno consapevoli di non voler insegnare nulla, ma avranno l’obiettivo di trasmettere il valore della poesia come bene comune perché, secondo quanto va affermando in questi anni il professore Giuseppe Masera, la poesia può avere un ruolo terapeutico, può favorire la resilienza.

Il 16 marzo il progetto PoetiFuoriStrada prende il via, grazie al consenso del direttore Roberto Mauri, con 10 ospiti del Centro Geriatrico Polifunzionale San Pietro di Monza, una RSA inaugurata dalla Cooperativa La Meridiana nel 2001 per il ricovero a lungo termine di persone anziane non autosufficienti. Annamaria, Angela, Renata, Carla, Silvana, i due Aldo, Luigi, Henrietta ed Eleonora hanno narrato ai poeti facilitatori emozioni, ricordi, attese, nostalgie… La prima poesia è stata donata da Luigi Picheca, malato di Sla ( Sclerosi laterale amiotrofica) che ha accettato di aderire all’iniziativa:
nel mezzo del cammin della mia vita mi giunse notizia assai sgradita. Avrei percorso un’erta ripida e scoscesa, potete immaginare la sorpresa. Avrei dovuto perdere il sorriso e sperare di salir presto in paradiso, ma la mia anima ribelle non voleva ancora vedere il mondo da lassù sopra le stelle. Io fu’, siccome immobile, orbo di tanto spiro, il destin chiamava a una sfida senza respiro . Dovevo alzar bandiera bianca e chinar la mia testa ormai stanca? Bramavo di vivere una vita in pieno coi colori dell’arcobaleno, ma uno sguardo e uno all’orizzonte mi fece imperlar tosto la fronte. Avvistai un isola ridente, era un’immagine sorprendente che chiamava me come paziente, mi offrì ristoro e un aggancio di isola felice il progetto SLAncio.

Alcune poesie degli ospiti della Residenza San Pietro di Monza scritte durante i laboratori di poesia con i poeti facilitatori: Paola Perfetti, Iride Enza Funari Fulvio Bella, Maria Cristina Picciolini.

I ricordi rimangono intatti
perché ricaviamo soltanto il bello
perché ci rallegra l’animo
Ho sperato tante volte di rivedere il mio amore
e nel suo sguardo l’amore di una volta

Silvana


Vedo una rondine nel nido
e mi mette addosso la felicità
perché porta la primavera.

Si dice: una rondine non fa primavera
ma poi verranno altre rondini
e verranno altre primavere.

Verranno periodi felici
pensieri positivi
passeggiate nei campi
nipotini e amici e famiglia
E tutti saranno felici e contenti

Aldo


Lungo la ferrovia coglievo le viole,
viole di tutte le gradazioni di colore.
Così iniziava per me la primavera.
Da questa foglie
oggi colgo le sfumature tratte dalla luce
che tra i rami si fa spazio donandomi tutte le tonalità
di questa mia emozione.
Per me è la gioia che vive.
Questa sono io.

Berta

Poeti Fuori Strada Monza
Laboratorio di Poesia Ernesto Cardenal

Pubblichiamo questa bellissima poesia scritta da Giovanni, uno dei nostri amici che partecipano al laboratorio.

INCONTRO
Lunga la corsa nella sera:
mi portavo dietro tutta la mia speranza.
Forte il cuore batteva mentre mi aprivo a te.
Il buio dell’anima accendeva ampi sprazzi di luce.
E tu tremavi come di fronta a qualcosa che nasce.

Quel giorno
fu una scommessa sul nostro futuro.
Nei tuoi occhi io vidi l’altro capo del ponte
quello che salda la vita in un cerchio di fuoco.
Io ero in te e tu eri in me:
un fremito ci assale come se qualcosa di divino
si appropriasse di noi.

Le parole si facevano eco e l’eco ritornava parola.
I fantasmi del passato si dissolvevano nel chiarore lunare.
I sogni del futuro si accendevano al bagliore dei tuoi occhi.
Se mai due anime erano fatte per incontrarsi
quello fu il momento dell’abbandono e del mistero.

Sono istanti che la vita dona con parsimonia
e che il cuore cattura per ridonarli nei giorni di smarrimento.
Così capisci che quello che successe allora
non fu l’inganno di un momento ma la certezza
che il tempo non riesce a scalfire
che il cuore non può nascondere
che la vita non vuole tradito:
fu l’Amore.

Giovanni

Poeti Fuori Strada Monza a Temù

Progetto PoetiFuoriStrada Monza - Temù

Progetto PoetiFuoriStrada Monza – Temù

Nasce a Temu, in Val Camonica, grazie alla collaborazione di Marisa Belotti, un altro laboratorio di poesia Ernesto Cardenal, dopo quello che abbiamo promosso a Monza, presso la residenza San Pietro.

Le poesie che scrivono gli anziani ci devono far riflettere. Noi continuiamo, ogni giovedì, ad incontrare i nostri amici della casa di riposo e, ogni giovedì, ritorniamo a casa con una nuova emozione.

A TEMU’ un comune di 1108 abitanti della Val Camonica, in provincia di Brescia, nasce nella RSA Carettoni, grazie al contributo di Marisa Belotti, una delle animatrici della casa di riposo, un altro laboratorio di poesia Ernesto Cardenal.

“L’ultimo vagone lentamente mormora” così avremmo pensato di chiamare questa raccolta tenendo come titolo del progetto ovviamente “poeti fuori strada Monza.” L’ultimo vagone perché siamo nell’ultimo passaggio della vita, lento perché è così che scorre la vita in una rsa, spesso fuori dalla società e che mormora, si, che mormora perché tutti i toni calano, gli interessi sfuggono ma comunque si mormora ancora soprattutto se c’è, come dite voi, uno stimolatore che è lì ad incitare ed ascoltare il tuo lento mormorio.

io le invio anche quanto è uscito dall’animo e dalla mente di alcuni ospiti, loro stessi hanno scelto l’argomento, triste, forte ma evidentemente prima di passare a temi più leggeri hanno bisogno di liberarsi da disagi che premono dentro” Marisa Belotti

Pubblichiamo le prime poesie

17 NOVEMBRE 2016 “L’ultimo Vagone Lentamente Mormora”

La poesia per me è la natura che mi si presenta qui davanti, mi solleva l’anima…

Carla B.


La poesia fa riflettere su tutto…..

Guido


La poesia dà sollievo all’anima,mi fa piacere udirla….

MariaT.


La poesia mi fa pensare agli adulti e spesso ai bambini, è un esperienza emotiva.
La poesia è tutto, mi fa pensare alle cose belle e alle cose brutte…

Anna F.


La poesia è bellissima, mi fa provare sentimenti buoni e piacevoli …..

Anna G.


Mi piacciono le poesie che parlano di sentimenti
ma, che non siano tristi altrimenti mi viene un groppo alla gola! ….

Genio


Se fatta bene aiuta a riflettere…..

Gregorini


La poesia per me è bella solo quando l’ascolto in gruppo
altrimenti da sola mi mette tristezza, malinconia. Ada
*Nella poesia c’è sempre una morale! …ChiarinaS.
*Ci sono poesie tristi e poesie felici, preferisco quelle allegre…

Armandina


*La poesia è il nostro Padre Eterno, lui aiuta tutti in ogni momento e questa E’ Poesia….

Carla B.


Tutti dovremmo ascoltare la Poesia , giusto per arricchirci!…

Paoli


“TRISTEZZA”
I crisantemi mi danno tristezza
nonostante la loro bellezza,
mi ricordano i morti e quindi è una bellezza che perde valore…..

Anna F.


La tristezza và di pari passo con la gioia. Bisogna combatterla con il sorriso!…..

Paoli D.


Vedere la gente sola che soffre mi mette tristezza, mi sento impotente…

Anna G.


un volto cereo mi fa soffrire e mi stimola all’aiuto…..

Anna G.


La tristezza è un dolore al cuore,è la mancana di persone care e fa tanto male al cuore….

Ada


Essere triste mi impedisce di raccontarmi agli altri

Anna F.


La tristezza non è una bella cosa, rende infelici!…

Guido


La tristezza è una roccia dura,è difficile romperla se non con sentimenti buoni radicati dentro di noi…

Carla B.


*Quando le cose vanno al rovescio mi viene la tristezza e tutto diventa grigio…

Mari’Z.


La tristezza è un velo nero che cala sul cuore e davanti agli occhi, mi impedisce di vedere i colori della vita…

Chiarina S.


Quando non voglio condividere la tristezza mi sento peggio. Sento un peso nel cuore….

Gregorini


Bisogna saper accettare con pazienza e cosi’ tiri avanti,
Sto male, molto male, la tristezza mi assale quando penso che da due anni e mezzo non cammino….

Maria T.


Essere malcontenta mi dà tristezza…

Armandina


Bisogna condividere la tristezza per non farsi schiacciare da essa….

Domenica S.

Laboratorio Ernesto Cardenal della RSA Carettoni di Temu
Poeta facilitatore Marisa Belotti.

LA PAURA
La paura più grande è quella di perdere la testa , di non saper quello che mi faccio.
Dormo e sogno di cadere nel vuoto,
ho paura di questo anche quando mi sveglio.
Tremo, tremo
e mi par di non esser desto.

La paura è una cosa terribile, penso spesso di essere presa da una morsa che mi toglie la vita. Mi succede da trent’anni.
Se abbiamo fede non dobbiamo aver paura.
Ha preso possesso della mia anima, ogni piccola cosa mi fa paura.
La preghiera mi aiuta.
Bisogna accettare, anche se mi sfogo ho poi d’accettare, da lì non si può scappare! Prego, non passa, mi ribello e lei è lì che mi prende l’anima. L’attesa è paura, passo il tempo nella paura,
e poi la notizia mi taglia le gambe.

La paura scombussola tutto il corpo,tremo e non mi controllo. Ho paura che dimenticherò il volto, la voce i sorrisi dei miei famigliari. Cerco di allontanare il pensiero pauroso che spesso mi assale e cioè che i miei cari possano morire prima di me.
Non so a cosa vado incontro e questo mi mette paura.
Si vive con la paura ma, bisogna rilassarsi, neanche il diavolo è così brutto come lo dipingono e così neanche il divenire non è così terribile.

La paura va di pari passo con la razionalità,
altrimenti prende il sopravvento.
Non conosco la paura quindi non la posso descrivere. Cos’è?
Dentro di me il terremoto, il pensiero corre,corre!
E’ il pensiero difficile da controllare che mi mette paura
e più ci penso e meno la controllo.
L’ictus è la mia paura!
La mancanza di salute è paura.

La paura di morire mi sveglia di notte.
Cammino e ho paura, paura della gente, di chi mi cammina accanto.La cosa peggiore è la paura di essere dimenticati,
ora che siamo in casa di riposo. Non c’è paura peggiore!

Laboratorio di poesia Ernesto Cardenal Monza

La poesia è quello stato d’animo che ti porta ad essere leggeri,
a vedere il mondo più roseo, le persone più umane.
La poesia è qualcosa di aereo che ti avvolge e nello stesso tempo ti commuove

Berta (91 anni)


La poesia è un incantesimo
che ti trasporta in un mondo irreale e ti dà la felicità.

Gino


La poesia è qualcosa di magico.
Con la poesia riesci a conoscere le persone nel profondo
perché si lasciano andare
si mettono a nudo.
Con la poesia non si può fingere, né dire bugie
non si può tradire se stessi.

Aldo


La poesia è un momento di libertà.
Con la poesia puoi esternare tutte le emozioni che hai dentro.
La poesia ha il potere di toglierti dall’isolamento.
Fare poesia in gruppo facilita l’elaborazione dei pensieri
e l’esternazione delle emozioni.

Luigi


La poesia mette a nudo l’anima
e ci aiuta a raccontare la verità.

Traudi


La poesia è bella perché mi porta ai tempi della scuola
quando potevo correre ed essere felice.
Adesso non lo posso più fare

Marisa


La poesia è un velo che avvolge la realtà
avvolge ogni cosa.
Quando viene in contatto con la realtà nuda e cruda
aiuta a stemperare la vita che viviamo.

Giovanni


La poesia è il velo che mette a nudo il poco buono, cioè il male
e il poco bene, cioè il bene che sono nel mondo.
La poesia mette a nudo gli aspetti negativi della vita.
Spesso della poesia riusciamo a cogliere gli aspetti più belli
ma dietro la poesia c’è la conoscenza del grande male.

Natale


La poesia è quel qualcosa ancora da scoprire.

Gianni

Per Jacob, il nostro poeta facilitatore:

La poesia è un setaccio
è un filtro che raccoglie briciole di Bellezza,
l’essenziale.

Jacob

I Poeti facilitatori: Paola, Iride, Antonetta, Jakob, Marta, Paola V.

Cos’è la vita?

La vita ci viene data senza essere chiesta
è un’incognita ma è lì che sta il segreto

La vita è ogni giorno una realizzazione
se hai dei talenti, non sprecarli!

La vità è un dono
ognuno ha la sua strada
una strada del peccato e della gioia
che arriva fino ad un certo punto

Siamo insostituibili, unici
ognuno di noi vive nel suo modo speciale

Guarda questo sole che invade la vallata
Sei sole, sei valle!

(Poesia di gruppo)

POETI FUORI STRADA MONZA
Laboratori di poesia Ernesto Cardenal

La cadenza è settimanale, con incontri, tutti di giovedì, dalle 10,00 alle 11,30. I Poeti facilitatori che si confermano sono Antonetta, Iride, Paola P. e Paola V e Francesca per il suo contributo artistico. La solitudine: il bisogno di raccontarla è scaturito dalla commozione di Natale per aver perso da pochi giorni la moglie.

La solitudine

La solitudine è una porta chiusa
il vuoto di una stanza, di un volto, di un silenzio.

La solitudine è trovarsi in mezzo alla nebbia e non sapere dove andare
è il dolore della mancanza
è il momento in cui ti senti sperduto e solo in mezzo al mondo

La solitudine è il grande buio nel quale si spera di vedere la luce

Poesia di gruppo: Natale, Traudi, Berta, Gino, Massimo, Luigi, Francesco, Marisa,


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