Sette anime (Catalogna, 21 marzo 2016)

Questo testo dedicato alle ragazze italiane vittime dell’incidente stradale del 21 marzo in Spagna, è stato scritto da un detenuto del carcere di massima sicurezza di Opera Milano e donato, per la sua divulgazione, a Zeroconfini Onlus da Margherita Lazzati che cura il Laboratorio di scrittura creativa nell’istituto di pena milanese da oltre vent’anni.

Il pullman trasportava un gruppo di 57 studenti internazionali del programma Erasmus lungo la AP-7 vicino Freginals (nella zona di Terragona), quando improvvisamente ha urtato un guard rail e poi invaso la corsia opposta andandosi a scontrare con una macchina che procedeva in senso contrario.

Le studentesse italiane morte nell’incidente del bus in Catalogna si chiamavano: Valentina Gallo, Francesca Bonello, Elisa Valent, Elena Maestrini, Lucrezia Borghi, Serena Saracino, Elisa Scarascia Mugnozza.


Sette anime (Catalogna, 21 marzo 2016)

Sette anime (Catalogna, 21 marzo 2016)

All’imbrunire di questo primo giorno di primavera osservo il cielo dalla griglia del mio spazio metallizzato. Penso al tepore dei giardini di marzo, ai campi appena sbocciati e a un’altra stagione da vivere dietro le quinte.

Poi uno schiaffo ferisce il mio cuore.

Gli occhi fissano alla televisione sette fiori prematuramente strappati a una terra impoverita.

Mi chiedo: “Perché piango?”. Non vi conoscevo, non sapevo nulla delle vostre vite. Eppure sono qui a scrivere di voi.

Penso a chi non si rassegnerà mai a non sentirsi più chiamare “Papà”, “Mamma”; sentirsi sussurrare “Ti voglio bene”; incrociare il vostro sorriso; gradire il tatto delle vostre mani; inabissarsi nel colore dei vostri occhi; apprezzare il peso di un corpo che riempiva le case al ritorno da una breve vacanza.

Come affrontare adesso la quotidianità?

Stanze, armadi pieni d’indumenti, pareti imbastite di foto invocheranno le vostre presenze mentre il tempo si fermerà per la memoria.

Si cercherà dai vostri radiosi profili di coronare un inutile sogno: ascoltare due parole… “Sono qui”… per capire che era solo un incubo. Quando invece proprio l’incubo era all’inizio. E dopo questa Santa Pasqua non vi saranno resurrezioni.

Sette anime: eravate lì solo per iniziare a costruire il vostro credo, realizzare il cielo degli ideali. Ma da oggi troppo presto siete lassù ad accompagnare per l’eternità chi vi ha dato la vita, stimate, amate.

Appunto, l’eternità: un mare nel quale un detenuto, ma pur sempre un uomo, un padre, ha versato una lacrima d’inchiostro intriso di dispiacere per voi.

Elisa V., Lucrezia, Elena, Francesca, Serena, Elisa S. Valentina… Sette angeli, Sette anime che saranno lì a ricordarmi di voi quando alzando gli occhi al cielo ammirerò i sette colori dell’arcobaleno.

F.P. a nome del Laboratorio di lettura e scrittura creativa della Casa di reclusione di Milano-Opera


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