Carta da lettere: Fausto Coppi e Carlo Alberto Dalla Chiesa

Carta da lettere, bellezza della storia

Comune di Monza, Assessorato alla Cultura

Mnemosyne

Zeroconfini Onlus

Carta da lettere

a cura di Ettore Radice

Parole, emozioni e passioni dai carteggi di celebri coppie del Novecento

Carta da lettere: Parole, emozioni e passioni dai carteggi di celebri coppie del Novecento, a cura di Ettore Radice

Letture sceniche, filmati e brani musicali raccontano i più segreti pensieri di: Fausto Coppi e Ilaria Occhini; Carlo Alberto Dalla Chiesa ed Emanuela Setti Carraro
Monza – Sala Maddalena
via S.Maddalena 7 – ore 17,30
Ingresso libero

SABATO 24 Marzo 2012

Fausto Coppi e Giulia Occhini

Voci recitanti: Debora Migliavacca Bossi e Ivan Ottaviani
Fisarmonica: Marco Valenti

Fausto Coppi e Giulia Occhini

Fausto Coppi e Giulia Occhini

Fausto Coppi vide Giulia Occhini per la prima volta l’8 agosto del 1948, alla partenza della Tre Valli Varesine: “Voglio un autografo!”. Furono queste le prime parole che Giulia rivolse al Campionissimo, facendosi largo tra i tifosi, per ottenere una dedica per il marito. Infatti era stato proprio il marito, il dottor Enrico Locatelli, coppiano sfegatato a voler vedere da vicino il suo idolo.

A Giulia, Coppi era sembrato teso e concentrato sulla corsa che stava per iniziare, ma quando le aveva chiesto il nome per la dedica, si era accorta che egli si era soffermato con lo sguardo su di lei, sul suo volto e sulla sua persona, con improvviso interesse, come se fosse uscito d’un tratto dalla meccanicità di un gesto tante volte ripetuto.

Da quel giorno a casa Locatelli la tifosa di Coppi era diventata Giulia. Accompagnava il marito a vedere tutte le gare e quando seppe del ricovero di Coppi in ospedale, a causa di una frattura, convinse il marito ad andare a trovarlo.

Nacque così un’amicizia profonda che presto si sarebbe trasformata, dopo un paio d’anni di incontri furtivi, sotterfugi e bugie, in un amore conclamato; talmente travolgente da sfidare le convenzioni e le leggi del tempo.

La relazione suscitò grande scandalo; il vincitore di 5 Giri d’Italia e di 2 Tour de France non poteva lasciare la moglie e la figlia per vivere con una donna sposata. Accusati del reato di adulterio, a lui, uomo, fu ritirato il passaporto e lei, donna, incarcerata per un mese e poi costretta al domicilio coatto. Tra mille difficoltà, successivamente si sposarono in Messico, con un matrimonio mai riconosciuto in Italia; da questa unione nel 1955 nacque Faustino, a Buenos Aires, per poter portare il cognome Coppi.


SABATO 31 Marzo 2012

Carlo Alberto Dalla Chiesa ed Emanuela Setti Carraro

Voci recitanti: Paola Perfetti e Alessandro Baito
Arpa: Alessandra De Stefano; Violoncello: Consuelo Varetti

Carlo Alberto Dalla Chiesa ed Emanuela Setti Carraro

Carlo Alberto Dalla Chiesa ed Emanuela Setti Carraro

Carlo Alberto Dalla Chiesa propose a Emanuela Setti Carraro di diventare sua moglie al concorso ippico di Piazza di Siena, a Roma, il 23 maggio 1982. Si erano conosciuti due anni prima, a Genova, a una parata degli Alpini, quando Emanuela, crocerossina volontaria, si era avvicinata al generale Dalla Chiesa, vice comandante dell’Arma dei Carabinieri, porgendogli un garofano rosso. Egli, profondamente colpito dal gesto della giovane e bella ragazza, le diede un biglietto da visita con la sua firma.

Iniziava così tra il generale che aveva sconfitto le Brigate Rosse e la giovane ragazza della buona borghesia milanese un’amicizia coltivata con ogni discrezione durante le serate o gli incontri in casa della famiglia di lei; poi, la relazione si era arricchita e approfondita in poco tempo.

I genitori di lei si opponevano al matrimonio, preoccupati per la grande differenza d’età, trent’anni, e per i rischi a cui sarebbe andata incontro, sposando il generale. Infatti proprio in quel momento Dalla Chiesa era incaricato dal governo di combattere la mafia a Palermo. Di fronte ai dubbi dei genitori Emanuela ribadì la propria convinzione: “E io lo sposo lo stesso“.

Il 10 luglio 1982 si celebrarono le nozze. Nelle poche settimane trascorse a Palermo, Emanuela fu sempre al fianco del marito, anche la sera del 3 settembre 1982, quando un agguato organizzato dalla mafia li uccise entrambi.

I loro corpi furono rinvenuti crivellati di colpi, con il generale che abbracciava la giovane moglie in un disperato tentativo di proteggerla, facendole scudo con il proprio corpo.

Per informazioni:

Tel. 039 2302192
attivitaculturali@comune.monza.it
www.comune.monza.it


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Pubblicato in Cultura.