
Guglielmo Ebreo, Contradanza (Biblioteca Nazionale di Parigi)


Guglielmo Ebreo ritratto da Paolo Uccello
Guglielmo Ebreo da Pesaro: la Danza nel Quattrocento
Pesaro e Gradara
20–23 settembre 2012
Seminario di studi e laboratori di danza antica a cura di A.D.A. Associazione Danze Antiche
PROGRAMMA
Incontro augurale
Giovedì 20 settembre, ore 17.30 – Sinagoga di Pesaro, Via delle Scuole/via Sara Levi Nathan. Ingresso su prenotazione: guglielmo@danzeantiche.org
Saluto delle autorità
Intervento di: Maria Luisa Moscati Benigni
Spettacolo di danza del ‘400
Gruppo Guglielmo Ebreo da Pesaro diretto da e con Enrica Sabatini, con Letizia Dradi ed Ensemble Laus Veris
Prima giornata di studio
Venerdì 21 settembre dalle ore 10 alle 15.30 – Biblioteca San Giovanni, Via Passeri, 102, Pesaro
Interventi previsti: Barbara Sparti, Patrizia Pozzi, Giulio Busi, Giorgio Agamben, M. Cristina Esposito, Roberto Danese.
Modera: Emilio Sala
ore 15.30 Gli abiti al tempo di Guglielmo Video di Lucio Paolo Testi.
dalle ore 16.30 alle 18, Laboratorio coreutico Il manoscritto di Marguerite d’Autriche a cura di Letizia Dradi , condotto da Letizia Dradi e Enrica Sabatini
GRADARA Borgo antico – su prenotazione: info@gradara.org
ore 20 Buffet del ’400
Ristorante La Botte – Gradara Borgo
ore 21,30 Spettacolo di danza e liuto
Palazzo Rubini Vesin, Gradara Borgo
danza: Bruna Gondoni, Marco Bendoni gruppo A.D.A.; liuto: Emilio Bezzi
Seconda giornata di studio
Sabato 22 settembre dalle ore 10 alle 16.00 – Teatro Comunale di Gradara, ang. Palazzo Rubini Vesin
Interventi previsti: Vincenzo Borghetti, Alessandro Pontremoli, Marina Nordera, Laura Comis. Modera: Emanuele Senici
ore 14.40 Danzare oggi il Rinascimento
Tavola rotonda, moderatori: Ornella di Tondo, Marco Mencoboni
dalle ore 16.00 alle 18 Laboratorio coreutico Danze cortesi italiane del ’400 condotto da Bruna Gondoni
dalle ore 18 alle 19.30 Laboratorio coreutico La Moresca condotto da Marco Bendoni
Terza giornata di studio
Domenica 23 settembre dalle ore 10 alle 11.45 – Teatro Comunale di Gradara
ore 10 Presentazione della Spada dei Cherubini
a cura di Marco Chiozzi in collaborazione con L’Accademia delle Lance Spezzate di Ferrara
dalle ore 10.30 alle ore 11.45 Laboratorio di Scherma antica condotto da Marco Chiozzi
Durante il seminario verrà presentato il nono volume di Colenda: Fior di Virtù di Guglielmo Ebreo, prodotto da ADA, a cura di A. Pontremoli e L.P. Testi
Progetto a cura di Chiara Gelmetti
ufficio stampa: Gaia Grandini
info: guglielmo@danzeantiche.org
Con Guglielmo Ebreo da Pesaro (Pesaro, 1420 circa, Urbino, 1484), siamo senz’altro di fronte a quella visione rinascimentale, quell’orizzonte d’idee, che nell’uomo e nella natura trovano il loro fondamento.
Che per l’audito passa dentro al cuore
Di gran dolcezza nasce un vivo ardore
Da cui il danzar poi vien che piace tanto
—Guilielmi Hebraei Pisauriensis, De pratica seu arte tripudii vulgare opusculum incipit
Dal pensiero scolastico – che emerge nel trattato di danza di Domenico da Piacenza, suo maestro – al naturalismo rinascimentale procede la danza del ‘400 in un percorso semanticamente ambiguo che la rende così particolare e rarefatta (soprattutto nella bassadanza, che si trova sempre anche nel più gaio dei balli, ingentilendolo con la sua delicata onda).
Nel 1480, maestro di ballo al servizio del casato ducale degli Sforza di Pesaro, sua città natale, fu mandato alla corte di Milano per insegnare la sua arte alle giovani generazioni. Era molto comune avere un maestro di danza ebreo durante il rinascimento. Nella lettera di raccomandazione è descritto come il migliore in Italia e col suo nome da battezzato: Giovanni Ambrosio. Questo fu il nome dato a Guglielmo Ebreo da Pesaro, quando abracciò la fede dei Padri, probabilmente nel 1460, per poter ricevere il titolo di cavaliere.
Ma tenire el mezo del tuo movimento che non sia ni tropo ni poco (ma) con tanta suavitade che pari una gondola che da dui rimi spinta sian per quelle undicelle quando el mare fa quieta segondo sua natura.
Non abbiamo informazioni esatte sulla sua educazione, ma dato il suo elevato status artistico, dovrebbe aver avuto contatti con i circoli umanistici delle Corti presso le quali era stato chiamato e le premesse teoretiche dei suoi manuali di danza sono fortemente influenzate dall’estetica neo-platonica, alle cui fonti deve aver avuto accesso.
A venticinque anni dal convegno che si svolse nella sua città natale (1987), vogliamo ricordare la figura di questo straordinario coreografo-umanista del quattrocento italiano con questo seminario di studi a lui dedicato.
—C.G.
Condividi Zeroconfini