Parole di cuore: Giovanni Castel

Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori

SATISFICTION

Zeroconfini Onlus

CARTHUSIA Edizioni

Parole di cuore si realizza attraverso un ciclo di incontri presso l’ambulatorio pediatrico della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano dove alcuni scrittori e giornalisti incontreranno i bambini con i quali leggeranno e inventeranno nuove storie
Giovanni-Gastel, scrittore

Giovanni-Gastel, scrittore

Giovedì 22 maggio 2014, ore 10:
Giovanni-Gastel, scrittore

La storia di VITTORIA PACE
Bambini : Camilla, Nicolò, Matteo, Anjo, Erion, Aurora, Davide, Simone, Etiè

Giovanni Gastel - Parole di Cuore 22.05.2014 - La storia di Vittoria Pace 01

Un giorno di tanto tempo fa, venne alla luce nella foresta una scimmia che si chiamava Vittoria Pace: Vittoria il suo nome, Pace il cognome.

Appena aprì gli occhi la piccola Vittoria Pace sentì subito il calore del sole: era caldo e rassicurante. La sua mamma si chiamava Meraviglia: era un elefante con un’enorme proboscide.

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Meraviglia pensò subito di proteggerla dal mondo e dai pericoli della foresta coprendole la testa con tante foglie verdi.

Gli animali penseranno che tu sia un tronco – le disse – così sarai al riparo dai pericoli della foresta. Adesso devo andar via per un po’, mi raccomando piccola mia, non ti muovere. Resta immobile fino al mio ritorno

Giovanni Gastel - Parole di Cuore 22.05.2014 - La storia di Vittoria Pace 03

Detto questo, la mamma elefante si allontanò con un gran frastuono. Vittoria Pace cercò di restare immobile per qualche minuto. Si concentrò sui profumi e gli odori del mondo che riusciva ad annusare: sentì il profumo dei fiori sugli alberi, l’odore delle banane mature, il rumore delle noci di cocco che cadevano fino a sfiorarle la coda, il profumo del gelato alla menta e quello della pastasciutta al burro.

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C’era nell’aria anche una puzza sgradevole: un forte odore di bruciato che veniva dalla tana del leone Leo. Era successo una cosa terribile: il leone aveva cucinato un ottimo arrosto per la cena, ma si era addormentato e l’arrosto, bruciando, aveva procurato un grande incendio che aveva distrutto tutta la sua casa. Leo si arrabbiò tantissimo e iniziò a ruggire sempre più forte. I suoi ruggiti si sentirono in tutta la foresta.

A Vittoria Pace venne fame e si ricordò del risotto giallo che le aveva preparato la nonna Alde. Decise di mangiarlo.

Subito dopo avvertì nell’aria uno strano rumore che la incuriosì. Era un rumore diverso dagli altri, era quasi un sibilo che veniva da lontano, molto lontano. Era la navicella spaziale Peace Robot che stava cercando di atterrare nella foresta.

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Le apparve sopra la sua testa che roteava, formando dei cerchi concentrici. Dopo qualche tentativo la navicella atterrò vicinissima alla capanna di Vittoria Pace che intanto era rimasta a bocca aperta. Una volta a terra, vide aprirsi una porticina. Ne uscì Giotto, un robot che veniva dal pianeta Flid.

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Vittoria Pace era molto spaventata così Giotto per rassicurarla, decise di togliersi il casco e la tuta spaziale. Le si avvicinò piano, piano.

Dove sono i tuoi genitori?– le chiese- Ti hanno abbandonata nella foresta?

Vittoria Pace gli rispose: no, non mi hanno abbandonata. Mi hanno solo detto che potevo arrangiarmi da sola.

E come per magia, il cielo si riempì all’improvviso di tanti cuoricini rossi. Era un cielo bellissimo! Colorato, divertente. Giotto e Vittoria Pace rimasero con il naso all’insù ad osservarlo. Quanti cuoricini! Tanti, tantissimi cuoricini rossi!

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Giotto decise di accompagnare Vittoria Pace nella foresta in cerca della sua mamma. Insieme andarono a cercarla. Dopo tanto camminare trovarono le tracce dell’elefante lungo un sentiero, le seguirono per giorni. Dopo tanti tentativi finalmente la trovarono: era al riparo in una grotta.

Giovanni Gastel - Parole di Cuore 22.05.2014 - La storia di Vittoria Pace 09

Vittoria Pace e Meraviglia si abbracciarono a lungo. Erano di nuovo insieme.
Giotto era venuto sulla terra dal pianeta Flid per salvarla e riportarla a casa da Vittoria Pace. La sua missione si era quindi compiuta. Poteva felicemente far ritorno sul pianeta Flid.

E, come tutte le belle storie, si conclude con un finale felice.

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