Progetto: l’Albero Fiorito

L’albero fiorito: il dolore e l’amore: una storia comune

Di fronte ad una cultura che spinge a considerare l’intero sistema sanità come una qualsiais azienda e la salute come un prodotto e il malato come un cliente, è urgente e necessario riaffermare la centralità della persona

Card. Martini 1959

L’albero fiorito è un progetto che nasce nel rispetto della centralità della persona, della sofferenza e a difesa della vita in ogni sua fase. L’iniziativa di solidarietà, oltre a promuovere attraverso l’arte, la “fioritura” del sollievo e della speranza, si pone lo scopo di dare all’ospedale la possibilità di aprirsi alla città con indicatori di valori in un processo di osmosi con la realtà, le associazioni e le istituzioni presenti sul territorio.

Un’iniziativa di grande valore etico che cercherà di risveglierare soprattutto quei valori di partecipazione, educazione, riconoscimento e crescita che ogni Paese civile dovrebbe preservare e custodire fra i suoi beni più preziosi.


Perché anche la malattia ha un senso
una dismisura, un passo, anche
la malattia è matrice di vita
Alda Merini

Valori condivisi che diventano il bene, la ricchezza comune e contribuiscono alla formazione della coscienza civile dei cittadini, alla crescita della propria comunità e allo sviluppo di una buona società civile.

Un linguaggio nuovo dove il riconoscimento dell’esistenza dell’altro, alla base di ogni società e di ogni cultura, generi la consapevolezza del dialogo e del rispetto verso una concezione più umana della cittadinanza sociale

Valori condivisi che diventano il bene, la ricchezza comune e contribuiscono alla formazione della coscienza civile dei cittadini, alla crescita della propria comunità e, di conseguenza, allo sviluppo di una “buona” società civile.

Il progetto prevede, presso i vari reparti dell’Ospedale San Gerardo di Monza, momenti di musica, canto, danza, poesia per i pazienti adulti e favole per i bambini.

Segui le attività del progetto:
Spicca un canto ed è conca di luce!
Brucia la veglia e dà ristoro
a questa pausa di senso
che albica e s’inazzurra
oltre ogni spera e il suo cominciamento

Antonetta Carrabs


Condividi Zeroconfini
Facebookmail