
Per Teatro nelle carceri, il libro “Suerte” di Giulio Laurenti presentato a Rebibbia.
Casa di reclusione di Rebibbia, Roma
11 gennaio 2013
‘Cesare deve morire’, proiezione del film di Paolo e Vittorio Taviani e successivamente ‘Suerte’: la storia di Ilan Fernandez.
Con Suerte la speranza di riscatto: incontro con Giulio Laurenti, autore del libro Suerte
Dopo i fratelli Taviani con Cesare deve morire, i detenuti della Casa di reclusione di Rebibbia incontreranno Giulio Laurenti, l’autore di Suerte — Einaudi Editore.
Suerte narra un’epopea criminale, la storia vera delle vite di Ilan Fernandez che a soli vent’anni era arrivato a essere il maggiore narcotrafficante d’Europa. Quello che in Sud America era forse il ben più noto Pablo Escobar, Ilan lo era per il vecchio continente. Un’ascesa che ha inizio subito dopo l’infanzia e che si conclude con uno spettacolare arresto a Barcellona.
Poi il carcere. La violenza, l’ansia di riscatto, il mito della ricchezza facile, l’eccesso, l’ossessione per la performance, la corsa senza tregua verso un senso delle cose mai afferrabile.
E infine la resurrezione. Proprio in galera scaturisce l’idea del marchio DePutaMadre69, la rinascita. Una linea di abbigliamento che lo riporterà sulla cresta dell’onda, in modo pulito e da uomo libero.
Oggi, imprenditore di successo, Fernández consegna il ricordo degli anni più difficili della sua vita a Giulio Laurenti — autore di racconti, poesie, cortometraggi e fondatore di www.nonleggere.it, una delle web-tv letterarie più seguite d’Europa — in un libro sincero, crudo, incalzante come un inseguimento, una testimonianza di come il passato non si possa cancellare.
Giulio Larenti, autore di “Suerte”
Rabbia e lealtà sono impallidite nel mio orizzonte quando ho capito che solitudine e diffidenza mi hanno permesso di sopravvivere ma al costo di limitare le relazioni umane. Il pessimismo verso il prossimo bilancia un po’ l’ingiustificato ottimismo verso la mia sorte personale. Quando ho battezzato la mia barca Suerte ho chiamato il tender, quel barchino d’emergenza sempre pronto all’uso, col nome che do alla fortuna: Traidora. —Giulio Laurenti, Suerte
L’arte
è la prima
forma di
libertà
Dal mese di gennaio 2013 partirà un laboratorio teatrale con i detenuti del film Cesare deve morire che si concluderà nel mese di giugno con uno spettacolo, all’interno dell’istituto di pena, ispirato alla storia di Ilan Fernandez.
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