
Concorso Poesia Isabella Morra 2011

Le Associazioni Culturali Zeroconfini Onlus e CulturalMente promuovono
Concorso poetico nazionale
Isabella Morra 2011
Prima Edizione Monza
lunedì 21 marzo 2011
Giornata mondiale della poesia
Monza e Brianza online Pensiero al femminile
Torbido Siri, del mio mal superbo / or ch’io sento da presso il fine amaro, / fà tu noto il mio duolo al padre caro, / se mai qui’l torna il suo destino acerbo.
Crudele è la mia sorte!
È scritto nel sole e nel colore di questo luogo d’erba nel silenzio della notte che trabocca sui torrenti
sui sipari d’aria tra i salici che si velano di brina fin sotto i ciuffi d’erba di Favale.
Oh vita! Vita mia sospesa!
Il tuo soffio è pianto in questo mio punto di origine dove io prolifero di inquietudine.
Oh libertà! Di me, da me.
Mi disvelo nell’imo di tutte le mie cellule e sono crisalide fra le chiome inquiete degli alberi. Avvampo nei frammenti dei miei dilaniamenti col gemito continuo di un roveto in fiamme. questo mio mal superbo è necessario?
Come posso? Come posso alleviare la presa dei suoi artigli?
Lo sento è nella mia umana finitezza approda nelle tenebre smarrite nelle anse del fiume che si sfilaccia a valle.
E io mollico stordita dal desiderio mi incendio ancora al sole, sul mio stelo e aspetto di fiorire in un sussulto.
Colma del mondo mi nutro di polline col suo umidore e collimo di ambrosia.
In me. Infinitamente in me
Antonetta Carrabs
scioglierà i perché
e le dubbie risposte.
La gestualità
gli intenti delusi
e la magnifica idea della conoscenza.
banditi l’incoerenza
e la metodologia ignorante.
Invado la mia strada
irritando chi si arresta al mio manto.
L’illuminato
comprende l’essenza.
Tiziana Fraterrigo
Il mio mal superbo…
Il titolo del concorso poetico nazionale è tratto dalle rime di Isabella Morra, una delle voci più originali della lirica dell’epoca, sexum superando e contengono quell’immediatezza passionale e quell’abbandono al sentimento che sono la virtù della migliore poesia femminile.
Perché Isabella Morra?
Isabella, creatura fragile, straordinaria e inadeguata al suo tempo; la dolente figura di una poetessa che rappresenta tutte le donne schiave e vittime di una realtà ostile, che impedisce la libera espressione di vita e di sentimenti.
Con Il mio mal superbo vogliamo dare voce alle donne, soprattutto a quelle donne che non hanno voce, inseguendo il sogno della libertà, della vita, della bellezza, e dell’amore attraverso la consapevolezza del dolore.
I fatti storici
Isabella nacque il 1520, terza di otto figli, dal feudatario di Favale Giovanni Michele Morra e da Luisa Brancaccio, con il fratello gemello Scipione seguì gli studi sotto la guida paterna e del precettore di casa. Furono gli anni nei quali scoprì il talento artistico e assimilò lo stile petrarchista nel quale avrebbe introdotto quei toni di malinconia e meditazione che danno un’impronta personale alle sue liriche.
L’infelice vicenda umana che avrebbe riversato nel Canzoniere e che si doveva concludere tragicamente, ebbe inizio con la fuga in Francia del padre, condannato all’esilio dagli Spagnoli vittoriosi sui Francesi, per i quali parteggiava il Morra.
Nel 1523 il Regno di Napoli fu invaso dai francesi comandati dal maresciallo Lautrec e Michele Morra, per fronteggiare un Sanseverino, Ferrante principe di Salerno, che possedeva presso Favale il castello della Rotondella, patteggiò per gli invasori. Dopo la sconfitta dei francesi esulò in Francia riparando alla corte di Francesco I, seguito dal secondogenito Scipione, fratello gemello di Isabella.
Come in uso nelle nobili famiglie del tempo, Scipione era il figlio destinato ad essere istruito e, proprio in virtù della particolare educazione impartita al fratello, Isabella ebbe modo di avvicinare un universo, quello delle arti e della letteratura, che le sarebbe stato altrimenti estraneo.

Isabella Morra, statua a Valsinni
Il primogenito Marcantonio, rimasto in Italia, rientrò dopo qualche anno in possesso del feudo e vi si ritirò con la madre, i fratelli Decio, Cesare, Fabio e Camillo e le due sorelle, Porzia e Isabella.
Giovan Michele non sarebbe più tornato dalla famiglia. Il dolore per il distacco dell’amato padre fu terribile per Isabella, abbandonata anche dal prediletto fratello Scipione che seguì il destino paterno e divenne, morto Francesco I, il segretario favorito di Caterina de’ Medici.
L’esistenza di Isabella piombò nella desolante solitudine di chi non ha interlocutori adeguati alla propria sensibilità.
Unico conforto la sua poesia, sulle sue ali Isabella evase dall’inferno fino all’incontro, forse, con Diego Sandoval De Castro, il castellano spagnolo e governatore di Taranto che, come lei, amava la poesia.
Don Diego soggiornava occasionalmente presso il feudo di Bollita, governato dalla moglie Antonia Caracciolo. Le voci che insinuavano una loro relazione scatenarono il furore dei fratelli che, oltraggiati nell’onore di padroni e custodi della sorella, smaniosi di punire il nemico spagnolo, e irritati per l’infedeltà del pedagogo, che sembra fosse favorevole al loro amore, meditarono il tragico epilogo.
Ucciso il precettore, pugnalarono Isabella e, in un agguato nel bosco di Noia con la complicità degli zii Cornelio e Baldassino, assassinarono Don Diego.
Furono i suoi assassini a ottenere ciò che Isabella aveva desiderato, la fuga in Francia ed una “carriera”, un riconoscimento. Fuggiti in Francia, Cesare ottenne da Caterina una ricca abbazia nei pressi di Limoges e Decio sposò una gentildonna della regione.
La nemica fortuna dette loro ciò che essi stessi non avevano voluto, ciò per cui lei aveva lottato e per cui era stata uccisa…. E se non fosse stata uccisa non avremmo mai letto le sue poesie.
Sexum superando
Isabella Morra (Favale, 1520 – 1546)
Di Valsinni è particolarmente interessante la triste vicenda di una gentile fanciulla, Isabella Morra, la quale apparteneva a famiglia il cui capo parteggiava per i francesi, nel periodo delle lotte tra la Francia e la Spagna per la spartizione del Regno di Napoli.
La giovinetta era molto amica della moglie di un signore spagnuolo che risiedeva nel vicino Comune di Nova Siri. Maltrattata dai fratelli dimoranti a Valsinni, essa sperò nell’aiuto dell’amica per fuggire di casa ed andare a raggiungere l’altro suo fratello, che era segretario di Caterina dei Medici regina di Francia.
Le lettere che ella scriveva alla gentildonna di Nova Siri caddero nelle mani dei fratelli. Questi uccisero lei, ed il marito della sua amica, cui tesero una imboscata sulla via fra Nova Siri e Taranto, che quello doveva percorrere per tornare al paese.
Isabella Morra fu poetessa gentile e delicata. I suoi versi intrisi del suo pianto ricordano il duro martirio cui la infelice era sottoposta dalla sospettosa crudeltà dei fratelli. In un sonetto scritto poco tempo prima di morire, essa rivolge alle acque del Sinni le sue ultime invocazioni disperate, e conclude dicendo che, quando il fratello tornerà alla Corte di Francia, troverà il fiume più grosso non per le acque della pioggia o quelle del disgelo delle nevi, ma per le molte lagrime che i suoi occhi avevano pianto, nei giorni durissimi della solitudine e del patimento
—Isabella Morra – da: la Basilicata di F. Di Sanza – primi del ‘900

Concorso Poetico Nazionale Isabella Morra Prima Edizione 2011, locandina
REGOLAMENTO
1 La partecipazione è aperta a tutti
2 Sezione A Poesia singola (max 25 versi) inedita.
3 Tutte le poesie devono essere complete di nome, cognome, indirizzo, numero di telefono.
4 La partecipazione al concorso comporta l’accettazione di tutte le norme riportate nel regolamento.
5 I nomi dei componenti della giuria, il cui giudizio è insindacabile e inappellabile, saranno comunicati durante la premiazione
6 Le opere inviate non saranno restituite. L’esito del concorso sarà pubblicato sul sito internet dell’Associazione Culturale Zeroconfini Onlus www.zeroconfini.it
7 Il concorso è gratuito.
8 Le poesie dovranno essere inviate entro il 5 marzo 2011.
9 La cerimonia di premiazione si svolgerà presso il Noble di San Gerardino, in Monza, domenica 20 marzo 2011, ore 18,00.
10 Il concorso è aperto anche alle scuole.
Per informazioni e comunicazioni
Associazione Culturale Umanitaria Zeroconfini Onlus www.zeroconfini.it
E-mail monzabrianzapoesia@hotmail.it
Il concorso è patrocinato dall’Associazione Culturale Mnemosyne
Presidente di Zeroconfini Onlus
Presidente di Culturalmente
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