
Leonardo Da Vinci- La Scapigliata Concorso Poetico Nazionale Isabella Morra 2013

Con i patrocinii di:
Regioni: Basilicata, Sardegna, Lombardia
Province: Matera, Nuoro, Monza e Brianza, Milano
Comuni: Valsinni, Matera, Nuoro, Monza, Milano
Con il contributo di:
Publitrust – Artemide
Il Premio è stato fondato da Antonetta Carrabs nel 2010 e promosso da Zeroconfini Onlus nelle sue prime due edizioni. Per volontà della presidente, direttore e fondatore del Premio, viene ceduto nell’anno 2012 alla Casa della Poesia di Monza, diventando un premio internazionale, non più al femminile ma rivolto a tutti.
Zeroconfini continuerà a supportarlo e promuoverlo negli anni a venire.

Alda Merini
Premio Isabella Morra
Il mio mal superbo
Terza Edizione, 2013
Il tema di quest’anno
…ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta…
—Alda Merini
La vita non è altro che un gioco della follia.
Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell’uomo più passione che ragione perché fosse tutto meno triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso.
Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe. Se solo fossero più fatui, allegri e dissennati godrebbero felici di un’eterna giovinezza. La vita umana non è altro che un gioco della Follia.

Isabella Morra
statua a Valsinni
Con Il mio mal superbo vogliamo dare voce soprattutto alle donne che inseguono il sogno della libertà, della Bellezza, della Verità e dell’amore anche attraverso la consapevolezza del dolore.
Isabella, creatura fragile, straordinaria e inadeguata al suo tempo; la dolente figura di una poetessa che rappresenta tutte le donne schiave e vittime di una realtà ostile, che impedisce la libera espressione di vita e di sentimenti. Il titolo del concorso poetico nazionale è tratto dalle rime di Isabella Morra, una delle voci più originali della lirica dell’epoca, sexum superando e contengono quell’immediatezza passionale e quell’abbandono al sentimento che sono la virtù della migliore poesia femminile.
Presidente del Premio Maria Alberta Mezzadri

Concorso Poetico Nazionale Isabella Morra 2013, locandina
La giuria
Cristina Baroni, Architetto
Pier Franco Bertazzini, Professore e critico letterario
Loretta Breda, Imprenditrice
Simona Calvi, Giornalista
Giulia Camozzi, Studentessa universitaria
Ivan Castellani, Scrittore e Docente di Filosofia
Iride Enza Funari, Poetessa, vincitrice Premio Isabella Morra, prima edizione
Cristina Muccioli, Docente di etica della Comunicazione, Accademia di Brera
Paolo Pezzaglia, Poeta
Ettore Radice, Presidente Associazione Mnemosyne
Donatella Rampado, Scrittrice e consulente
Emanuela Rinaldi, Docente di Sociologia della Comunicazione e ricercatrice presso Università Cattolica di Udine
Barbara Russo, Commercialista
Antonella Villa, Psicoterapeuta
Cesare Viviani, Poeta
Sede legale | via San Gottardo, 2
Sede incontri | Villa Mirabello | Via Mirabello, 10 Parco di Monza, 20900 Monza (MB) Tel. 039.2782268 mobile 331.3082175
casadellapoesiamonza@libero.it
www.lacasadellapoesiadimonza.it
I fatti storici
Di Valsinni è particolarmente interessante la triste vicenda di una gentile fanciulla, Isabella Morra,la quale apparteneva a famiglia il cui capo parteggiava per i francesi, nel periodo delle lotte tra la Francia e la Spagna per la spartizione del Regno di Napoli. La giovinetta era molto amica della moglie di un signore spagnuolo che risiedeva nel vicino Comune di Nova Siri. Maltrattata dai fratelli dimoranti a Valsinni, essa sperò nell’aiuto dell’amica per fuggire di casa ed andare araggiungere l’altro suo fratello, che era segretario di Caterina dei Medici regina di Francia.
Le lettere che ella scriveva alla gentildonna di Nova Siri caddero nelle mani dei fratelli. Questi uccisero lei, e il marito della sua amica, cui tesero una imboscata sulla via fra Nova Siri e Taranto, che quello doveva percorrere per tornare al paese.
Isabella Morra fu poetessa gentile edelicata. I suoi versi intrisi del suo pianto ricordano il duro martirio cui la infelice era sottoposta dalla sospettosa crudeltà dei fratelli. In un sonetto scritto poco tempo prima di morire, essa rivolge alle acque del Sinni le sue ultime invocazioni disperate e conclude dicendo che, quando il fratello tornerà alla Corte di Francia, troverà il fiume più grosso non per le acque della pioggia o quelle del disgelo delle nevi, ma per le molte lagrime che i suoi occhi avevano pianto, nei giorni durissimi della solitudine e del patimento.
Isabella Morra – da: la Basilicata” di F. Di Sanza – primi del ’900
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