Premiazione del Concorso Poetico Isabella Morra 2012 a Sanquirico

Concorso Poetico Nazionale Isabella Morra 2012

Ministero della Giustizia, Dipartimento Amministrazione Penitenziaria

Zeroconfini Onlus

Lions Club Monza Host

Circolo Vimercate Sardegna Milano

Ministero della Giustizia
Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria

Provveditorato Regionale per la Lombardia
Direzione della Casa Circondariale di MONZA

Via A. Sanquirico, 6 – 20900 Monza (MB)
Tel 039 / 839691 – fax 039/ 2840943 – email : cc.monza@giustizia.it

Isabella Morra, statua a Valsinni

Isabella Morra, statua a Valsinni

Premio Poetico Nazionale ISABELLA MORRA, il mio mal superbo 2012

Zeroconfini Onlus e la Direzione della Casa Circondariale di Monza

sono lieti di invitarLa alla premiazione
Sabato 5 maggio 2012 ore 9,00

Biblioteca Istituto di Pena – Sanquirico


Voce recitante: Alessandro Baito
Arpa: Alessandra De Stefano

Sezione Speciale donne di Sanquirico

Le poesie delle donne detenute nell’Istituto di pena di Sanquirco di Monza hanno tutte commosso profondamente la giuria, per la disperazione, la speranza e la ricerca d’amore.

1° CLASSIFICATA

SPERANZA – Aldeniza Muniz De Menezes (in lingua portoghese)

Le parole di questa bellissima poesia hanno il ritmo di un salmo, di una preghiera che vede la luce vincere le tenebre e la paura vinta dall’amore. Il muro verrà superato e le voci dei bambini saranno libertà, una nuova vita e la speranza in un futuro migliore.

2° CLASSIFICATA

AMORE DI MADRE – Tatiana Calvo Pazos (in lingua spagnola)

La poesia ha commosso molto la giuria, è un muto dialogo disperato tra la madre e il suo bimbo lontano, che non può capire questa separazione e del quale , con uno scarto drammatico, alla fine scrive il nome.
La madre parla al proprio figlio esortandolo ad avere coraggio, a non dimenticare lei e la sua sofferenza che è totale.

3° CLASSIFICATA

LE TENDE ROSSE di Liene Nikitenkova

Il dolore profondo lacerante della poesia commuovono trasmettendo un senso di terribile disperazione.
C’è una bambina, è sola, abbandonata in una notte nera, aspetta la madre, l’unico colore è il rosso , filo conduttore di una vicenda priva di speranza.
I ruoli sono ribaltati: la bambina, alla finestra, aspetta una mamma che non arriverà più.
I versi spezzati esprimono un singhiozzo doloroso.


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