
Festival Internazionale di creatività nella scuola

Il bambino in ospedale

Zeroconfini – La musica delle parole
GEF, il Festival Mondiale di Creatività nella Scuola
X edizione – Finali Internazionali
Sanremo 7 – 11 maggio 2014
(date ufficiose)
Progetto IL BAMBINO IN OSPEDALE, concorso internazionale
La musica delle parole: piccoli poeti inventano la vita
Concorso riservato ai bambini degenti in ospedale
In collaborazione con Zeroconfini Onlus




Guida al concorso di poesia:
Scaricate il regolamento con i moduli di iscrizione al concorso (sito GEF)
Visitate il sito GEF www.gef.it
Quando un bambino entra in ospedale, è come se fosse portato nel bosco, lontano da casa. Ci sono bambini che si riempiono le tasche di sassolini bianchi e li buttano per terra, in modo da saper ritrovare la strada anche di notte, alla luce della luna. Ma ci sono bambini che non riescono a far provvista di sassolini, e lasciano cadere delle briciole di pane secco come traccia per tornare indietro. È una traccia molto fragile e bastano le formiche a cancellarla: i bambini si perdono nel bosco e non riescono più a tornare a casa.
La Musica delle parole è il nome di un laboratorio poetico che ho tenuto dall’ottobre 2009 e per un anno intero nel reparto di Ematologia pediatrica dell’Ospedale san Gerardo di Monza, su indicazione del professor Giuseppe Masera, responsabile, allora, della clinica pediatrica dell’Università Milano-Bicocca.

Prof. Giuseppe Masera, responsabile clinica pediatrica dell’Ospedale San Gerardo di Monza
Il prof. Masera sostiene che i bambini malati di leucemia sviluppano una grande creatività e facilità di espressione: la poesia rappresenta un bisogno primario e può assumere un valore terapeutico per loro.
La poesia dei bambini, secondo il professore,
“è una componente che arricchisce la strategia terapeutica nella oncologia pediatrica. Aggiunge un ulteriore contributo alla terapia globale-olistica che si propone di offrire non solo le migliori possibilità di guarigione dalla leucemia, ma anche la possibilità di raggiungere la resilienza, la crescita positiva dopo il trauma della malattia e delle cure”
Sono entrata in reparto con un po’ di timore e di perplessità, ma con la speranza di poter contribuire, con la poesia, ad aprire finestre nuove di comunicazione attraverso le quali i bambini avrebbero potuto guardare e raccontare la propria vita. Avrebbero potuto trasferire nelle parole il peso del loro dolore, della speranza, delle illusioni, delle difficoltà, per poi poter riprendere il cammino futuro.
Nella realizzazione del mio laboratorio poetico, mi è stato molto utile il libro Sarebbe triste se non ci fosse l’arcobaleno del poeta Ernesto Cardenal che racconta la sua esperienza con i bambini malati di cancro dell’ospedale La Mascota, in Nicaragua. La poesia, lì, diventa canasta bianca, bene comune, di cui si vive, come il pane, l’acqua, l’aria. La poesia è garanzia e indicatore del diritto e della dignità di ciascuno.
Durante il mio anno al San Gerardo ho avuto modo di incontrare molte volte gli stessi bambini, con i quali è stato facile tessere quel filo di Arianna fatto di complicità e di fiducia che ha favorito la comunicazione e l’espressione. Attraverso la narrazione immediata propria della poesia, che è immediatezza e sintesi nella sua ricerca di musicalità, armonia, ritmo, bellezza, i bambini hanno potuto raccontare le loro paure, i loro bisogni e sentimenti, utilizzando il verso libero.
Non è stato importante cercare la rima giusta, né rispettare la punteggiatura, l’ortografia la lunghezza del testo. I bambini hanno avuto la licenza di scrivere qualsiasi cosa, ogni loro piccola riflessione. E la natura si è rivelata la protagonista assoluta dei loro versi, con la sua bellezza senza scopo. Nei momenti in cui non avevano voglia di scrivere, i bambini hanno potuto dettare ad altri i loro versi. Ogni poesia è nata così, come può nascere un fiore. Spontaneamente.
Gli argomenti guida – Il viaggio, Le voci degli alberi, Aria, Acqua, Terra, Fuoco, Il giardino fiorito – sono stati proposti con l’ausilio di versi di grandi poeti, Luzi, Montale, D’Annunzio, Hesse, Leopardi, Rilke. Inoltre la visione di riproduzioni di opere di Monet, Van Gogh, Manet, Picasso e la lettura di storie brevi hanno arricchito la conversazione e stimolato la narrazione immediata. La poesia ha entusiasmato i bambini, fin dal primo istante, sorprendendo tutti. Soprattutto me. La poesia “è arrivata come un soffio tiepido” scrive Alessandra.
Citando Cardenal,
…non so quanto grande sarà il beneficio terapeutico prodotto dalla poesia, ma vedo la grande allegria che crea quando la ascoltano e, ancora di più, quando la scrivono loro stessi…tutte queste poesie riunite sono come un inno alla bellezza della creazione…Una delle poche cose che mi piacerebbe poter sentire è: io ero un bambino malato di cancro e tu mi hai insegnato a fare poesia.
In conclusione, posso dire, affidandomi alle parole degli stessi bambini, che l’esperienza ha favorito:
La resilienza
“vorrei dire a tutti che la mia esperienza/ pur mettendoti in difficoltà/ è un’esperienza positiva/ perché impari a vivere in modo diverso/ tutto questo fa nascere un bellissimo sentimento…” Lorenzo anni 12
“…con l’energia della guarigione/tornerei all’undicesimo piano di questo ospedale/dai bambini che stanno male/racconterei loro la mia favola/il mio percorso di guarigione/per dare loro la speranza e la forza di lottare/ e non arrendersi mai….” Paolo anni 15
La consapevolezza della malattia
“mi affido a te/per parlarti di questa febbre misteriosa che ho davenerdi/di questa mia debolezza/dei miei fremiti di vita…” Paolo anni 15
Il bisogno di dimora
“l’aria ha il profumo delle rose/..una felicità che ha il sapore di cioccolato…c’è una casetta sull’albero grande…tutti insieme lassù siamo al sicuro/siamo protetti…” Josef 11 anni
Il ricordo
“ho conosciuto il silenzio di questa stanza/dove ho incontrato i miei pensieri/che sono andati sempre al mio caro Axel/un grosso pastore tedesco…” Alessandra 12 anni
da I miei sogni son come conchiglie BUR Ragazzi Rizzoli a cura di Antonetta Carrabs (I diritti d’autore dell’antologia sono devoluti al Comitato Maria letizia Verga per lo studio e la cura della leucemia del bambino):
Il buio della notte non è l’unico colore del cielo
Visita le pagine del progetto La musica delle parole
Antonetta Carrabs, Fondatrice e Presidente di Zeroconfini Onlus

Antonetta Carrabs Fondatore e Presidente di Zeroconfini Onlus
Antonetta Carrabs, poeta e scrittrice.
Insegna presso il CTP scuola media Confalonieri di Monza.
Fondatrice e Presidente di Zeroconfini Onlus.
Fondatrice e Presidente, dal 2010 al 2013, della Sezione di Monza e Brianza della FIDAPA B.P.W. Italy Federation of Business and Professional Women
Consigliere del Distretto Nord Ovest della FIDAPA B.P.W. Italy Federation of Business and Professional Women per il bienno 2013-2015
Fondatrice e Direttore del Premio letterario Isabella Morra, il mio mal superbo
Fondatrice del Premio letterario per le scuole Il Parco in città Monza e New York
Fondatrice e Presidente de La Casa della Poesia di Monza
Fondatrice, Editore e Capo Redattore Cultura della rivista MomAnews
Fondatrice e coautrice dello spettacolo teatrale VioleperEnza
Ha ricoperto diverse cariche come esperta nelle Commissioni Cultura di alcuni Comuni e Istituti scolastici di Monza e Brianza. Ha promosso e realizzato numerose iniziative culturali e umanitarie in campo nazionale e a sostegno di cause internazionali.
Collabora da alcuni anni con i medici dei Reparti di Ematologia ed Oncologia Pediatrica degli ospedali San Gerardo di Monza e Istituto dei Tumori di Milano, realizzando con i bambini percorsi di poesia e di intrattenimento letterario.
Sue pubblicazioni
Fuori è il sole Il Leccio – 2004;
Seme di fiore Artsworks & Poems – 2004
Amor de lonh Pulcino Elefante – 2005;
Il Fiore azzurro LietoColle – 2009;
I miei sogni son come conchiglie Collana BUR Ragazzi- Rizzoli 2011;
Il Boncio di Chiara Bonaccorso Editore 2011;
Le Cartorime – Piccoli poeti inventano la vita Carthusia Edizioni 2011.
Le sue poesie sono state pubblicate in diverse antologie. Le sue opere hanno ricevuto riconoscimenti in premi letterari nazionali e internazionali: una delle sue antologie è stata tradotta in lingua rumena.
Ha collaborato alla pagina culturale del settimanale Monzalacittà e della rivista Vorrei dove ha curato la rubrica Narrazioni
Nel 2011 ha ottenuto il conferimento dell’onorificenza, da parte del Club Lions Monza, della Melvin Jones Fellow, la più alta onorificenza istituita dalla Lions Club International Foundation, in segno di riconoscimento dell’impegno attivo in campo culturale e sociale.
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